Mobilità

Così il possesso dell’auto svuota le tasche degli italiani

Quanto incide il possesso di un’automobile sul reddito disponibile delle famiglie italiane? Questa la domanda alla base dell’intervento di Paolo Pinzuti, Ceo di Bikenomist, a MobiltARS 2022, evento organizzato da Bikenomist in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia. La relazione “Liberare reddito per le famiglie italiane” ha messo sul piatto – e collegato tra loro – il tema dell’economia con quello della mobilità:

“L’importante non è quanti se ne guadagna, ma quanti se ne spende”. Questa semplice frase della nonna di Pinzuti è stato il punto di partenza di una riflessione articolata sul reddito delle famiglie italiane: “I ricavi meno i costi devono essere maggiori o, al limite, uguali a zero: altrimenti cominciano i problemi”, ha esordito. Una slide mostra in modo chiaro l’evoluzione del reddito pro-capite dal 2000 al 2021, facendo un confronto tra UE (27 Paesi), Zona euro (19 Paesi) e Italia. Un confronto dal quale il nostro Paese non esce bene.

Mentre l’UE e la Zona euro hanno visto un aumento costante del reddito pro-capite, al netto delle flessioni dovute alla crisi finanziaria globale del 2008 e a quella del 2020 (causata dalla pandemia), la situazione dell’Italia come sottolinea Pinzuti è stata un’altra: “Quando nel 2007/2008 c’è stato il credit crunch noi non ci siamo più ripresi: è stata una lenta discesa che ha avuto una piccola risalita e poi c’è stato il tracollo dopo la pandemia di Covid-19”.

“C’è un altro dato a cui dobbiamo fare riferimento: il cittadino medio vede i suoi ricavi ridursi e contemporaneamente aumentano i costi, anche a causa dell’inflazione: si stima che il costo della vita stia aumentando del 6% su base annua: questo comporta per il cittadino medio un crollo netto del reddito disponibile”, ha sottolineato Pinzuti.

Dal Secondo Dopoguerra, con il boom economico degli Anni Sessanta l’automobile è diventato un bene di consumo alla portata di tutti e non più solo dei ricchi: lo sviluppo del Paese, allora, è stato tutto all’insegna delle quattroruote e queste scelte hanno dettato l’agenda della politica e della mobilità dell’Italia negli ultimi 60 anni.

automobile reddito disponibile

Secondo i dati ISTAT, il reddito disponibile medio delle famiglie italiane nel 2018 era di 31.641 euro l’anno: ma nel frattempo sono arrivate la pandemia, la guerra e lo shock energetico. Intanto – come indica l’Osservatorio Autopromotec – possedere un’auto costa da 5 mila a 8 mila euro all’anno e tra le maggiori voci di spesa vi sono i carburanti e le tasse: se moltiplichiamo questo dato per 1,6 (che rappresenta il numero di auto medio per famiglia) ci accorgiamo che l’auto impatta tra il 25% e il 40% sul reddito disponibile delle famiglie italiane (nel 2018).

Questo avveniva nel 2018, quando la benzina era 1,50/1,60 euro, mentre pochi mesi fa la benzina è arrivata a 2,30 euro, adesso è poco sotto i 2 euro solamente grazie all’aiuto dello Stato. Quindi – si chiede Pinzuti – su quale voce di spesa è più opportuno che l’italiano medio risparmi se non sul possesso dell’auto di proprietà?

La citazione di Fred Kent specifica meglio il contesto: “Se pianifichi delle città per auto e traffico, avrai auto e traffico. Se le pianifichi delle città per persone e spazio, avrai persone e spazio”. Per aumentare il benessere nelle città – ha concluso Pinzuti – occorre ribaltare la piramide della mobilità: “Vanno messe al primo posto le persone e incentivati gli spostamenti a piedi, in bicicletta, con la micromobilità e con il trasporto pubblico, disincentivando vanno quelli in auto”.

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